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autore
brano
 
Apuleio
Metamorfosi (l'asino d'oro), VI, 25
 
originale
 
25. Sic captivae puellae delira et temulenta illa narrabat anicula; sed astans ego non procul dolebam mehercules quod pugillares et stilum non habebam qui tam bellam fabellam praenotarem. Ecce confecto nescio quo gravi proelio latrones adveniunt onusti, non nulli tamen immo promptiores vulneratis domi relictis et plagas recurantibus ipsi ad reliquas occultatas in quadam spelunca sarcinas, ut aiebant, proficisci gestiunt. Prandioque raptim tuburcinato me et equum vectores rerum illarum futuros fustibus exinde tundentes producunt in viam multisque clivis et anfractibus fatigatos prope ipsam vesperam perducunt ad quampiam speluncam, unde multis onustos rebus rursum ne breviculo quidem tempore refectos ociter reducunt. Tantaque trepidatione festinabat ut me plagis multis obtundentes propellentesque super lapidem propter viam positum deicerent, unde crebris aeque ingestis ictibus crure dextero et ungula sinistra me debilitatum aegre ad exurgendum compellunt.
 
traduzione
 
Questa la storia che la vecchierella svanita e un po' brilla raccont? alla fanciulla prigioniera, mentre io, l? poco distante, mi rammaricavo, perdio, di non avere tavolette e stilo per annotarmi una favola cos? bella. Ma ecco che in quel momento fecero ritorno i briganti, carichi di bottino e reduci chiss? da qual furioso scontro se alcuni di essi, tra i pi? forti, erano feriti. Questi rimasero a casa per medicarsi, gli altri s'affrettarono a ripartire per andare a prendere il resto del carico che, come dicevano, avevano nascosto in una caverna. Cos?, dopo aver mangiato in fretta e furia un boccone, a suon di legnate, ci tirarono fuori, me e il cavallo, perch? trasportassimo quel carico e dopo averci costretti a tirare il fiato per una strada tutta curve e saliscendi, verso sera ci fecero fermare a una grotta e di qui, caricatici a pi? non posso, via di nuovo, dietro front, senza lasciarci riposare nemmeno un istante. E tanta era la fretta e la smania di rientrare che a furia di bastonate e di spinte mi fecero incespicare in un sasso posto l? sulla strada; e allora gi? un'altra gragnuola di legnate per farmi rialzare, per giunta con la zampa destra e lo zoccolo sinistro malconci.
 

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